Il Consorzio Valle di Starleggia

(articolo uscito su La Voce della Valchiavenna)

Il Consorzio Valle di Starleggia di Campodolcino (SO) è costituito dai soci proprietari delle frazioni di Starleggia, Splughetta, Cà de Luc, San Sisto e relativi alpeggi: Boch, Gusone, Fornat, Cà Togni (detto anche Bondioli o Lorenzaia), Morone, Toiana, Zoccana e Baituzzo (Baituscio). In totale rappresenta circa 120 famiglie.

L’associazione consortile svolge attività di promozione territoriale, produttiva, culturale e di coesione sociale proponendosi anche la conservazione paesaggistica di un luogo che la marginalizzazione economica degli scorsi decenni ha permesso di conservare pressochè integro nella sua bellezza e nella sua rispettosa umanizzazione.

In questi anni, attraverso l’acquisizione del ruolo d’interlocutore privilegiato per l’area interessata con gli enti locali, il Consorzio ha coadiuvato l’indirizzo delle scelte di questi sul territorio ed ha svolto ruolo di regolamentazione delle attività agricole e del traffico veicolare. Infatti ha realizzato il regolamento di circolazione di veicoli e motoveicoli sulla rete viabilistica e sentieristica locale; nonchè il primo regolamento di circolazione di motoslitte sull’arco alpino. Le motoslitte sono infatti utilizzate dai soci come mezzo di trasporto ( e non a scopi ludico sportivi) in quanto la strada non viene sgomberata dalla neve nei mesi invernali.

Il Consorzio Valle di Starleggia ha anche promosso la realizzazione di alcune basilari infrastrutture, come l’acquedotto all’alpeggio di Gusone, diverse migliorie alla rete sentieristica e la pista agro-silvo- pastorale che serve gli alpeggi e il nucleo di San Sisto.

L’assemblea consortile ha anche dato alla possibilità ad una piccola azienda locale di recuperare un tipico antico mestiere locale: quello dell’estrazione e lavorazione delle “piote” da tetto.

In ambito agricolo/ambientale si distinguono il recupero all’uso del pascolo degli alpeggi (come quello precedentemente abbandonato di Fornat) e la pulizia di gran parte dei prati degli alpeggi.

Molto proficua è, in questo ambito, la collaborazione con l’Associazione Mato Grosso, con la quale, dal 2007, si è recuperata la coltura della celebre e pregiata patata di Starleggia, i “Tartiföi”, e, da quest’anno, anche dell’orzo, squisita base di alcune tipiche pietanze. Il progetto, i cui utili vanno in beneficienza alle popolazioni sudamericane indigenti, si è reso possibile grazie anche alla gratuita concessione d’uso dei campi da parte di alcuni soci.

Il Consorzio si è preoccupato anche della coesione sociale e della promozione culturale, realizzando feste di paese, una delle quali in collaborazione con l’Unione delle Pro-loco d’Italia; e dando sede alla riunione del Centro Studi Storici Valchiavennaschi del 2005.

Ora Direttivo e Assemblea si stanno concentrando sullo sviluppo socio economico e culturale, pensando a cogliere la lezione di un turismo di qualità ed ecologicamente sostenibile anche attraverso un progetto di valenza culturale/ artistica in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Brera e il Politecnico di Milano.

Pavioni Cristian

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